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Arabesques del Chichingiolo
I RICERCATI

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IL PALIO

Che ci fosse insanabile rivalità fra il Pero Selvatico e il Ciliegio, il Frumento e il Granoturco, il Pane e il Salame, il Cane e la Gallina, la Mucca e l'Erba Medica, l'Argine Grande e il Fiume è invenzione del vero, come ha scritto Giovannino Guareschi che di siffatta materia resta il Capomastro, ma che il campanilismo allignasse anche fra le "contrade" di Asmara è una novità che non avremmo mai creduto di trovare sull'elenco dei battezzati. Eppure il pezzo sul Natale ha suscitato osservazioni e provocato puntualizzazioni e ha riportato a galla l'orgoglio di quartiere. Sono stati srotolati i drappelloni, indossati i costumi, fatte roteare le bandiere, convocati i Seggi, chiamati a raccolta Priori, Capitani e mangini. Eccoci allora alla tratta del Palio del Chichingiolo, fra i canapi c'è Acria contro Villaggio Paradiso, Ghezzabanda contro Cattedrale, Gaggiret contro Godaif, Campo Polo contro 78, Amba Galliano contro Vaccinogeno, Forte Baldissera contro Bet Ghiorghis, Albergo CIAAO contro Nyala, Piazza del Commissariato contro Bar Torino, Tiro a Volo contro Babilonia, Bet Macà e Abasciaul contro tutti. E siamo certi di fare torto a qualche contradaiolo non nominando, per esempio, il Campo Cicero o il Sembel, la Radio Marina e la Moschea, il Mercato Coperto e il Palazzo Falletta. Perdonateci, come uomini siamo fallibili ma come chichingioli sappiamo essere, con un sorriso, perfidi stuzzichini. E adesso tutti al Te Deum!

* * * * *

Lettera aperta

Cara P.,
non me ne volere se ti invio questa lettera aperta, è una sorpresa simpatica che ti voglio fare, così tanto per ... stuzzicarti. Però chi ci legge ha bisogno di avere un poco di "feedback" per capire il resto. Andiamo, dunque, con ordine ...
Tutto inizia dal mio ricordo natalizio, riportato sul Chichingiolo ed incentrato sul presepe della Cattedrale e non di ... Ghezzabanda, dove sono cresciuta. P., amica e, a suo tempo, vicina di casa in Viale Marconi, giustamente e molto garbatamente me lo ha fatto notare. La mia giustificazione è stata semplice: la cattedrale, dove sono andata all'asilo e di cui fino a 7 anni - prima di trasferirmi a Ghezzabanda - ero parocchiana, è stato il mio punto di riferimento per tanti motivi, non ultimo il ricordo del presepe. In fondo, la cattedrale, così imponente e bella, rimane un monumento al nostro passato e ci offre, con la sua solida e immutata presenza, continuità nel presente. In quel suo presepe erano inclusi idealmente tutti quelli che i privati o le istituzioni religiose erigevano per la circostanza (in questo, il Redattore Capo del Chichingiolo me ne ha fatto, privatamente, un excursus menzionandomi altri presepi imponenti e originali quali, tanto per citarne qualcuno, quello del giardino di casa Albonetti, del Collegio La Salle, del Sant'Anna, tanto per nominarne alcuni).
Ahi!, non contavo, cara P., sulla tua pronta e frizzante risposta, non proprio punzecchiante, ma stuzzicante sì: mi scrivi che, per una nata come te in Viale Marconi, una "oriunda" come me, nata altrove, non si può considerare ghezzabandina puro sangue o, come dicono dalle tue parti, "pure laine" (pura lana, n.d.C.).
Ah, e ora che ho scoperto gli altarini che mi riguardano, come farò ad andare avanti? Meno male che non debbo fare domanda per ottenere la cittadinanza ... rionale altrimenti mi troverei in gravissimo imbarazzo. Infatti, dalla nascita a 7 anni ho vissuto in centro, dai 7 ai 22 anni a Ghezzabanda, dai 22 ai 29 nella zona Gagiret (o era Comboni dove c'era l'azienza Fenili?). Per la messa domenicale, dopo sposata, andavo alla chiesa di S. Antonio da Padre Rufino o a Gagiret, oppure, saltuariamente, alla Cattedrale o alla Madonnina di Loreto.
Gustati la bella macedonia di ricordi che la tua osservazione (veritiera) ha scatenato! Che sia il mio destino appartenere solo in parte al mondo dove mi accade ora di trovarmi? Ad Asmara stavo benissimo, però, grazie ai racconti di mio padre "pure laine" catanese, la Sicilia era sempre presente, con le sue arance, i fichi, l'aromatico bergamotto e le profumatissime zagare in fiore e se chiudo gli occhi mi sembra di sentirlo ancora canticchiare a bassa voce "Sciuri, sciuri...". Dopo Asmara, l'Italia, ma per poco e poi il Canada, un nuovo mondo in tutto e per tutto, con i suoi immensi spazi e la sua bellezza nordica, ma sempre il mio cuore, come una bussola che segna il nord, restava "puntato" verso Asmara.
Alla fine, tirando le somme, che fossimo di lana pura o di lana mista, purosangue di Godaif o solo di adozione, nativi di Ghezzabanda o "nuovi immigrati", di Gagiret o del 78, dell'Amba Galliano o del Centro, converrai con me che il fatto più importante è e resta che siamo tutti di Asmara. Infatti, questa nostra piccola, ma tanto grande città ci tiene oggi più che mai miracolosamente attaccati a sé, alimentandoci attraverso il gigantesco cordone ombelicale dei ricordi e poco importa a quale generazione apparteniamo, né se ne siamo lontani da tanti anni o se la visitiamo periodicamente, e ancor meno in quale parte vi siamo cresciuti. Quel che conta è che siamo Asmarini, anzi, come simpaticamente ci definisce Manfred Grundmann, I MITICI ASMARINI!
Prima di chiudere, cara P., dimmi sinceramente: pensi che un giorno, in un futuro remoto (mica poi tanto!!!), magari per il mio 60.o compleanno, la cittadinanza onoraria Ghezzabandina mi potrà essere concessa dal severo e campanilistico comitato, di cui spero sarai la "chairwoman"?
Ciao. À bientôt!
Elvira Romano

RICCARDO PIZZIMENTO
rpizzime@bigpond.net.au

Caro Chichingiolo,
dicono che ... "chi trova un amico trova un tesoro", con tutti quelli che ho trovato qui son diventato il più ricco del mondo ed ancora mancano: Peo, che gioca sempre a nascondino, Paolino, Pitera', Ennio Tha' e Giulio Biot, che bei tempi ... e poi chi sa dov'è Franco De Leo e anche Franco Carelle? Quante belle risate ... e Belai, il calessinaro che veniva a scuola con noi e poi Chidanè "pie' veloce" ed ancora tanti altri in un vortice di Ricordi.
A proposito di Peo, mi ricordo che la professoressa Abeba gli diceva spesso, hai gli occhi di un Angelo, però lo so che dietro si nasconde un diavolo, sì, proprio così gli diceva, chissà perché ... ?
Un abbraccio grandissimo a tutti.
In ritardo auguro un 2004 pieno di allegria e di ciò che più desiderate.
Ciao C., e ... grazie.
Riccardo Pizzimento
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Caro Riccardo,
Adesso siamo curiosi quanto e forse più di te di conoscere la storia di Peo "Faccia d'Angelo" Tripaldelli. Se si facesse vivo! Ma lo staneremo, vedrai che lo tireremo fuori dal suo fortino.
Ciao,
il C.

FRATEL YEMANU JEHAR "WEDI KEREN"

7 gennaio 2004

Ciao a tutti gli asmarini del CHICHINGIOLO.
Rallegramenti per la scelta del nome caratteristico! Per chi non lo sapesse, chichingiolo è il nome di un frutto selvatico che in tigrino si chiama "gaba". E' un frutto che si trova prevalentemente nel basso piano.
Vi saluto e auguro a tutti un Felice Anno 2004.
Mi chiamo FRATELLO YEMANU JEHAR. Sono un Fratello Lasalle. Ho insegnato ed ero direttore per 10 anni a Keren. Sono nativo di Keren La-lai. Negli anni 74-75 ho insegnato al Collegio La Salle di Asmara e poi sono stato trasferito nelle nostre scuole di Dire Dawa, di Addis Abeba, e di Nazareth (Ethiopia). Ora sono uno dei Consiglieri Generali della nostra Congregazione Religiosa e risiedo a Roma.
Il mio indirizzo elettronico è yemanuj@lasalle.org
Di nuovo auguri e rallegramenti per il sito che trovo interessante.
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Caro Yemanu,
Che sorpresa ritrovarti e saperti a Roma. Ricambiamo i tuoi cordiali saluti e aguriamo anche a te un buon anno nuovo.
il C.

PEO "CUORE DI DIAVOLO" TRIPALDELLI
tripaldellapompeofranco@tin.it


Caro Chichingiolo,
ricordo con piacere e nostalgia quella frase che la Abeba, prof.ssa di amarico, ripeteva in classe e che testualmente diceva: "Tripaldelli ha gli occhi di angelo ma il suo cuore è di diavolo" (
cfr. il messaggio di Riccardo Pizzimento qui sopra, n.d.C).
All'epoca ero molto impegnato con gli allenamenti e le partite di calcio domenicali che giocavo con la squadra dell'Istituto Tecnico V. Bottego (vedi la foto qui sopra) e le partite di torneo organizzate dai grandi (Falcade, Colongo, i fratelli Amaranta, Gegè Falaschi, Claudio Grande, i fratelli Zapparata e tanti altri molto bravi). Mi rimaneva poco tempo per lo studio e perciò avevo escogitato alcuni stratagemmi per migliorare la mia media scolastica "arruffianandomi", mi si passi il termine, i professori. Così ero diventato il fornitore ufficiale di tappini di gomma della prof.ssa Drigo (matematica e fisica) che li usava in gran quantità per il bastone del fratello poiché il ticchettio sul pavimento la innervosiva. Cancellavo la lavagna per il professor Prati (costruzioni) - chi ha frequentato il Bottego si ricorderà senz'altro che la lavagna dell'aula di costruzioni era lunga quanto la parete e per il prof. Prati era un 'impresa ardua cancellarla tutta! All'occasione andavo alla ricevitoria di Zuffada (vi ricordate dov'era?) a giocare la schedina del Totocalcio per il prof. Fornaini (disegno) e così via.
Un bel giorno però la prof.ssa Abeba mi colse in flagrante mentre mi vantavo di un bel voto preso in un'interrogazione solo perché alcuni giorni prima l'avevo aiutata in un trasloco e da allora ogni occasione era buona per mettere in guardia i miei compagni sul mio conto, ma senza spiegarne il motivo.
Caro Chichingiolo, come vedi non è stato affatto difficile stanarmi dal mio nuraghe sardo e comunque sono un regolare visitatore del sito, frequento i raduni e colgo l'occasione per spronare a farlo coloro che non sono mai venuti e provare le emozioni che ti sommergono nel ritrovarsi.
Un abbraccio a tutti.
Peo (Cuore di Diavolo)
(10/01/04)
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Carissimo Peo,
Lo sapevamo che sarebbe stato un gioco da ragazzi stanare un fedelissimo dei raduni come te, uno che da sempre si schiera con la "fossa" del Chichingiolo. Ma mai avremmo sospettato che sotto quell'aspetto da mammola (pure con i fiori e la fascia di capitano!!) si potesse celare un tizzone di sheitan!
Un caro saluto,
il C.

GIULIO MASSERANO
info@ericatour.com.ar

Cari amici,
chi mi ha parlato del CHICHINGIOLO è stata mia moglie, Grazia Rizza, che sicuramente tanti di Voi conoscono e con la quale avrete avuto modo di passare momenti allegri e simpatici insieme. Ed ecco qui puntuale la mia email di saluto ed augurio di successo per un'iniziativa che raccoglie la mia stima e che spero possa crescere con il contributo di tutti. Ho sfogliato un po' la web ed ho visto che vi sono le foto di mio cognato Carmelo e di tutta la sua Famiglia. Ho trovato anche un messaggio della nostra amica Elvira Romano che dopo tanto tempo è riuscita a comunicarsi dal Canada con mia moglie Grazia.
E' bello avere questi sentimenti ed è bellissimo sapere che vi è gente come Voi che ha l'energia per ricercare gli amici di un tempo che sono rimasti amici, ma che per eventi della vita si trovano adesso da altre parti. Credetemi: non vi hanno scordato.
Io sono romano ed adoro i vostri piatti tipici.
Adesso mi trovo a Buenos Aires, mentre Grazia sta momentaneamente a Roma con nostra figlia Erica. La vita è per noi divisa tra Buenos Aires e Roma, Argentina ed Italia.
Il mio messaggio ed augurio è che il CHICHINGIOLO divenga sempre più un mezzo di comunicazione ed un punto d'incontro anche per tutti coloro che come me hanno sposato o siano amici di asmarini.
Vi stimo ed apprezzo per quello che siete e per come riuscite a costituire gruppo. Mi chiedo e vi chiedo se c'è qualcuno di voi a Buenos Aires o in Argentina o in Cile o in Brasile, insomma, da queste parti in Sudamerica.
Voglio chiudere allo stile gourmet, con un po' di acquolina in bocca, per favore, immaginate per un secondo la carne argentina, con un poco di berberé e cucinata come solo Voi sapete fare ... che zighiní delizioso!
Con l'auspicio che questi righe costituiscano un piccolo contributo affinché il Chichingiolo divenga sempre più strumento di coesione e momento d'incontro e che in tanti si possa essere parte attiva per il successo di questa iniziativa, invio UN GRAN ABRAZO a tutti Voi del Chichingiolo ed un caloroso CIAO.
GIULIO MASSERANO

(14/01/04)
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Caro Giulio,
Dalle Ambe alle Ande ormai il passo è breve. Qualcuno ha suggerito che potremmo ormai cantare "Friendship Is In the Air" sulle note di "Love Is In the Air" (ma non fate affidamento sulle ugole della nostra redazione, se mirate al successo ... ). Ti ringraziamo per il tuo cordialissimo messaggio che non si direbbe affatto di un "frengi" se non fosse per quella ammissione di radici capitoline. E non facciamo neppure tanta fatica a immaginare lo straordinario sposalizio fra ciò che rumina sulle Pampas e il berberè. Benvenuto al Chichingiolo: ti abbiamo assegnato d'ufficio un posto in Curva Sud.

Ciao, il C.

GRAZIA RIZZA
graziarizza@hotmail.com

Carissimo Chichingiolo,
Sei forte! Hai fatto centro! Mi accodo alle vivacissime congratulazioni che susciti quando si visita il sito. Grazie alla tecnologia ed a te un sogno è divenuto realtà. Sono Grazia Rizza, sorella di Carmelo ed Alberto. Vivo a Buenos Aires, a volte rientro a Roma dove vive mia figlia Erica.
Che dire ... l'emozione è forte, non so dove iniziare, io ci provo.
Iniziamo con l'essenza : SONO ASMARINA, per cui ogni volta che si dice ASMARINO mi si apre il cuore. Questo è dovuto all' imprinting di quella terra ed ai 26 anni vissuti in quel luogo che ha determinato la formazione del carattere e la sensibilità riconoscendosi come identità di provenienza o appartenenza.
L'uomo per legge della semplicità ha elaborato come identificare la nazionalità in base a due concetti basici: al luogo di nascita o alla paternità. Nel dire queste cose sorrido perché ogni tanto si presenta la domanda: di dove sei? Non so se è capitato anche a voi ... ( esiste pure una canzonetta ... tara ra ra ra raraaara, oddio non sono note quelle ... ma chi ha immaginazione ... potrebbe dire di chi è). A 17 anni, l´etá che chiamiamo "età dell'adolescenza", approdai in Italia in un viaggio vacanza, ricordo … i parenti ed i loro amici in attesa dell'africana. Ho sentito dire a quell'epoca: ma è bianca! credevo fosse il sole a colorare gli abitanti. Per la prima volta mi resi conto del regionalismo e di come la popolazione riconoscesse la regione d'appartenenza. L'essere bionda, occhi chiari e non sapendo parlare il dialetto era un continuo ripetere: di dove sei? ... le prime volte mi suscitò sgomento, non potevo credere che l'Europa, continente dalla cultura millenaria, non sapeva dove ubicarmi e mi chiedeva ... ma in Africa si parla italiano? Devo dire che anche per me è difficile riconoscere i dialetti.
Il 16 settembre 1989 espatriai dall'Asmara e nel '91 con l'etichetta della "profuga", scelsi l'impiego presso la sede centrale dell'INPS. Nel medesimo anno, delle amiche mi proposero di andare a ballare in un pub a Via Veneto, la curiosità era tanta ed anche la voglia di divertirmi. Unico patto: volevo ballare e non andare a rimorchiare ... Non faccio la santarella ma a Roma ero sola e non la conoscevo. Quindi il patto era ballare divertirsi e spalleggiarsi ... fu una serata piacevolissima ... perché non erano concessi balli alla mattonella ... Venne un ragazzo vestito di tutto punto, dove mi chiese un ballo ed ecco la ripetuta domanda: Di dove sei? ... Risposi ... Oriunda ... Posso offrirti un drink ... Sì, però alla romana ... Vi lascio immaginare le risposte ... Fu una serata frizzante e quando mi chiese il numero telefonico, chiesi il suo e dissi che lo avrei chiamato (diffidenza, chiamiamola paura, non ero in Asmara dove sapevi reperire informazioni). Ebbene finita la serata, la cenerentola non lasciò traccia, il cuore batteva ma la diffidenza o meglio dire la paura mi manteneva all'erta. Il mercoledì seguente, mi rintracciò in ufficio un carissimo amico di famiglia: Ghebrejesus di passaggio a Roma in quanto egli era il rappresentante dei motori agricoli Lombardini e mi chiese se potevo accompagnarlo alla Fiera di Roma. Dissi sì impulsivamente, ma non conoscevo Roma!!! Ecco il click, telefonai a Giulio, il ragazzo conosciuto al pub ...Ragazzi, la squisitezza di accorrere alla mia richiesta e il dimostrare l'affabilità con il mio amico eritreo hanno fatto breccia nel mio cuore. Questo ha determinato la nascita dell'amore.
Ma non sapete tutto, il mio GIULIO MASSERANO ha la sua storia, chiederò a lui di raccontarvela. L'11 giugno dell'83 ci siamo sposati a Sovana, comune di Sorano, Maremma o meglio vecchia terra d´Etruria, chi non la conosce ci vada!!!
Credete nel destino!!! Ebbene io si.
Ricordo più persone mi chiesero ... ma è uno dei nostri?
I genitori per regalo di nozze ci chiesero di scegliere uno di due quadretti, uno era di un galletto e l'altro di uno scorcio di un luogo tipico italiano. Qui viene il bello, nel giorno del nostro matrimonio il papà ci disse che quel paesaggio era "Sovana", non vedevo l'ora di tornare a casa per verificare se rispondeva a verità. Ebbene sì. Coincidenza, destino ...
Nell'84 è nata Erica figlia unica depositaria del nostro amore. Nel '93 vado a Buenos Aires, nel 95 mi licenzio perché per me il valore della famiglia è sacro.
Quindi dalla fatidica data del '79, di quando cioé ero alla ricerca di dove affondare le radici, ora per me l'importante nella vita è socializzare vivere il presente e poter coltivare amicizie.
La mia vera identità è quella che io definisco "Asmarina" da genitori italiani di origine siciliani, papà di Modica Alta prov. Ragusa e mamma di Ravanusa prov. Agrigento.
Purtroppo non sento la Sicilianità come neppure la Romanità, la seconda sento più affinità in quanto è nata mia figlia, vi ho vissuto tante emozioni ed attualmente in questa cittá vive mia figlia. Sovrasta sempre l'essere "asmarina", è un passepartout al sorriso ed all'abbraccio, ho potuto constatarlo viaggiando in Sud Africa, a Los Angeles, in tratte intercontinentali .
Ora che vivo qui in Sud America dove sono residente, ho il DNI (per facile comprensione è la carta d'identità), risulto di nazionalità Etiopica ammicco perché dovrei spiegare oggi è Eritrea, e le domande si ripetono ... Africana?
Cari asmarini, nel mezzo cammin di nostra vita ... GRAZIA ,GIULIO ed ERICA sono aperti a chi vuole mettersi in contatto con noi e considerando che la nuova attività è un TOUR OPERATOR in Sud America a chi volesse scoprire altri orizzonti sappiate che ci sono degli Asmarini PRONTI NELLE LORO POSSIBILITA' AD ACCOGLIERVI, ANZI MI PIACEREBBE SAPERE SE CI SONO ASMARINI CHE ABBIANO ATTIVITA' COME LA NOSTRA od Agenzie viaggi per creare SINERGIE ED ... ENERGIE ASMARINE.
Un abbraccio a tutti coloro che conosco e soprattutto a quelli che non conosco.
Grazia Rizza

Ps
Una domanda : il seme di chichingiolo era gabà? (
Gaba è il nome Eritreo del chichingiolo, n.d.C.)
Un bacio affettuoso a Elvira Romano, non sai quanto mi ha fatto piacere sentirla telefonicamente. In questo momento sono a Roma e non controllo la mia posta elettronica, ma cercherò di mantenere la futura corrispondenza. Appena posso vi manderò qualche foto.
E' bello scrivere le positività della vita ed essere solidali con chi dalla vita non è stato premiato ed avere un compagno come il mio, l'importante è avere una voce amica a cui rivolgere un saluto ed augurargli ogni bene ... per l'anno appena iniziato.
Grazia
(15/01/04)
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Cara Grazia,
Sembra una cosa combinata e invece no, i vostri messaggi ci sono prevenuti uno all'insaputa dell'altro a distanza di un giorno. "Love Is In the Air" ,,, Ben ritrovata, e anche a te destiniamo un altra poltroncina in Curva Sud accanto al tuo Giulio. Un saluto particolare a voi ma soprattutto a Erica che sentiamo già come Asmarina verace. Grazie per il tuo generoso apprezzamento.

Ciao, il C.


MARCELLO ACQUISTO

A TUTTI I CINQUANTENNI ASMARINI

Carissimi Amici 1954,
Incredibile ma vero. Abbiamo raggiunto quell'età che, quando adolescenti ed ancora nella nostra amata Asmara, sembrava molto lontana e qualcosa solo per i "GRANDI". Ed ecco quindi Un appello a tutti i miei coetanei, asmarini del 1954. Cosa ne pensate di una riunione nel 2004 per festeggiare mezzo secolo di successo? Li volete rivedere o no questi amici ormai cinquantenni? Io proporrei una riunione con la sola partecipazione dei festeggiati senza famiglie, per Maggio o Settembre oppure Ottobre 2004, comunque fuori stagione per ragioni economiche ed anche perché più facile prenotare alberghi e voli. Il raduno si potrebbe fare con la scelta di quattro zone:
Asmara (come prima scelta), l'Italia, il Sud Africa ed anche le Seichelles. Un posto esotico e facilmente raggiungibile sarebbe comunque accettabile?!?!? Sentiamoci ed organizziamo al piu presto. Il tempo stringe ed è difficile far sì che tutti abbiano qualche giorno di libertà dal lavoro e da impegni familiari. Vi prego di spargere la voce a tutti i coetanei. Riguardate le foto, date nomi alle facce e rintracciate. Fatevi investigatori e contattate tutti gli amici. Sicuramente sarà una riunione di successo.
Vi ringrazio e mi auguro di ricevere al più presto risposta.
I miei recapiti:
marcello@acquisto.net
asdragat@yahoo.it
Cellulare +234 803 555 1155 in Nigeria
Cellulare +27 82 553 0448 in Sud Africa
Marcello Acquisto.

(19/01/04)
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Sussurriamo: potreste ritrovarvi al nostro prossimo raduno, qui in Italia ...
il C.

CLAUDIO BACCHIN
clabac54@libero.it

A PROPOSITO DI CINQUANTENNI (vedi qui sopra il messaggio di Marcello Acquisto) ...

Caro Marcello,
L'idea di poterci incontrare per festeggiare i ns. 50 è a dir poco meravigliosa e ti assicuro che è da un pezzo che ci sto pensando e quindi sono arrivato alla conclusione che l'occasione migliore è senz'altro quella di vederci al prossimo raduno che sarà organizzato da Renata Giamberardini. La data non è ancora stata stabilita ma credo sarà intorno a fine aprile/primi di maggio. Come puoi notare il tempo per organizzarci c'è, il tam-tam si metterà in moto molto presto e con un po' di impegno ci ritroveremo in molti. Credo di non essere mai mancato a nessun raduno di quelli passati e ti assicuro che nessuno mi mai deluso. Pensaci!
Per me è già cominciato il conto alla rovescia: sono sicuro che grazie al Chichingiolo avremo la possibilità di incontrare amici 50enni (e non) nuovi, intendo mai rivisti prima. Io non ti dico e non ti chiedo altro, le prossime cose che ci diremo saranno a quattr'occhi, ci conto, OK?
A presto, vecio!
Un abbraccio
Claudio
(27/01/04)

IL CHICHINGIOLO

Il 7 gennaio scorso, in occasione del 207° anniversario della nascita del Tricolore, il Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi, ha conferito le onorificenze della Stella della Solidarietà dedicate agli italiani nel mondo. Tra le personalità alle quali il Capo dello Stato ha conferito le onorificenze dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana figurano anche Sr Fosca Berardi e Fratel Amilcare Boccuccia. Ai neo Cavaliere e Commendatore (rispettivamente) vanno le nostre più vive felicitazioni.
s.b.
(23/01/04)


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