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Le mani nel cassetto del Chichingiolo
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Con le foto dell'Album a pagina 7 che vedono protagonista il dromedario, abbiamo scherzato con il Camel Trophy per far capire ai lettori quale fosse allora il nostro coraggio e lo spirito d'avventura con cui avvicinammo, per la prima volta, il ruminante. Ora si fa sul serio e Franco Caparrotti, da protagonista, ci parla e onora i temerari che un giorno si cimentarono nella corsa più dura che c'era in Etiopia. Oggi, il fuoristrada porta i bambini a scuola e gli sci in alta montagna, traina il carrello della moto o del gommone, si ferma dal "cinese" e ringhia se osi passare, in bicicletta, a mezzo metro dalla sua ruota posteriore che sembra rubata a un trattore. Niente di strano, sono solo cambiati i tempi. Ma nel 1973 ...
             
10th Ethiopian Highland Rally
Testo e Foto di FRANCO CAPARROTTI
             
                           
                           
                           

Correva l'anno 1973, ed era proprio l'anno del 10mo Rally dell'Altopiano Etiopico.
Un evento eccezionale, il Rally d'Etiopia era stato riconosciuto internazionalmente ed era entrato ufficialmente nel circuito mondiale.
Il Rally, piatto forte degli addissabebini come scrive Daniela Toti nel suo "Mondo Piccolo", emigrava, lasciava i confini del sud e si estendeva al nord passando per le province di Dessiè, Macallè, Axum, la nostra Asmara e Gondar: Salvatore Amlessu, "Chairman of the Organizing Committee" nella sua presentazione diceva: "The Ethiopian Highland Rally is clearly one of the most gruelling tests of motoring in the world, covering a distance of some 5,000 Km of highway and track through tough terrain of the highland and lowland of our unique country."
Così fu. Delle 23 macchine partite il 12/12/1973 ne arrivarono solo 7 al termine il 16/12/1973.
L'evento più straordinario per noi asmarini era che il rally oltre a passare dalle nostre parti, per la prima volta annoverava tra i partecipanti tre teams asmarini. L'indimenticabile Egizio "Gegè" Falaschi con Charles R. Decker (Fiat 124), Salvatore Richiello con Richard Kollen (Honda Civic) e Franco Caparrotti (il sottoscritto) con Otto M. Denis (Datsun 1000).
La nostra iscrizione e partecipazione fu accolta con piacere ed entusiasmo dall'organizzazione. La comunità eritrea ne fu lusingata e non lesinò l'appoggio economico con sponsorizzazioni ai tre teams.
I preparativi fervevano vertiginosi, la febbre cresceva e non vi era "anti piretico" a farla scendere. Le officine (Marenco & Orsi) si prodigavano a completare le vetture. Roll bar, sospensioni, luci da illuminare a giorno, tute personalizzate, consigli (molto prodighi) ecc.
La squadra asmarina era ben conscia che andava "nella tana del lupo" a competere con i "mostri sacri" del rally, come Ott, Nofroni, Arciero, Mamalingas, Myriallis, Sanges e la lista continua. Non me ne vogliano quelli non menzionati. (Vedere foto dei piloti partecipanti qui sotto e, aggiunta dal Chichingiolo, la lista completa in calce). Non volevamo essere "l'armata Brancaleone" di turno, ma comportarci dignitosamente e completare almeno le prime due frazioni.
L'11 dicembre nello spiazzo adiacente il Club Juventus, vengono fatte le presentazioni alle autorità, alla stampa internazionale e vengono assegnati numeri e ordine di partenza.
A noi asmarini capita il 19 (Caparrotti/Otto), il 20 (Richiello/ Kollen) e il 24 (Falaschi/Decker).

Gli Asmarini in gara
Il team 19
La locandina
Tutti i partecipanti
Franco

Per la cronaca e per riordinare le idea vediamo come si sarebbe snodato il rally.
Prima sezione: partenza da Addis Abeba per Debre Sina, Dessiè, Macallè e Axum per un totale di 1,008 Km. Pernottamento.
Seconda sezione: partenza da Axum per Asmara (via Adi Quala, Adi Ugri), Adigrat, Enda Sellasiè, Gondar, Debre Marcos e arrivo il terzo giorno ad Addis Abeba per un totale di 1,608 Km. Breve riposo e ripartenza per la terza sezione: Addis Abeba, Nazareth, Metahara, Miesso e arrivo a Dire Daua . Breve riposo e ripartenza per Miesso, Metahara, Nazareth e arrivo nella capitale per un totale di 1,010 Km. Breve riposo.
Quarta sezione: partenza da Addis Abeba per Dukam, Modjio Bridge, Bekoji, Dodola Road, Awasa, Adamitulu, Alemitena, Zuai, Butajira, Endeber, Jimma e Addis Abeba. Arrivo previsto il 16 dicembre alle 14.00 per un totale di 1,486 Km.

Finalmente arriva il fatidico giorno della partenza. Il 12 dicembre del 1973 alle ore 10 viene dato il via alla prima vettura e poi via, via a tutte le altre in una cornice di pubblico caleidoscopico ed esilarante, quasi da stadio.
Al primo punto di controllo, tutte le vetture transitano senza alcun problema.
Nel secondo tratto, nella piana di Kombolcha, gli amici Richiello e Kollen capottano per evitare una mandria di giovenche. La vettura dopo essere stata raddrizzata, riesce e raggiungere Dessiè dove si ritira per i danni subiti.
Qui facciamo storia noi (Caparrotti/Denis). Prima rompiamo un ammortizzatore. Riusciamo a continuare dopo averlo rimosso. Poi a Kombolcha anziché deviare per Dessiè, si va dritti in direzione di Assab. Dopo venti minuti di guida, non vedendo Dessiè e invece di salire l'altopiano, si scendeva. Resici conto abbiamo fatto dietro front e ripercorso la china fino ad arrivare a Dessiè. Il sole era ormai tramontato e si guidava con le luci artificiali.
Una cinquantina di chilometri dopo Dessiè, dopo una curva ci ritroviamo un cumulo di pietrame messo dalla Highway Authority per riparare le strade. L'impatto è inevitabile.
Non subiamo danni personali ma la macchina non può continuare (si rompe la testina dello sterzo). Con nostro malincuore ci dobbiamo ritirare.
A tenere in alto i colori asmarini è rimasta la coppia Falaschi/Decker che completano esausti l'anello Addis Abeba - Asmara - Addis Abeba. Un vero trionfo che ci inorgoglisce tutti.
Al termine dell'estenuante maratona di cinque giorni e oltre 5,000 Km la coppia Romano Ott e Luigi Ferrari su Toyota Carina vince con soli 253 punti di penalità. (Ott era già campione uscente).
Al secondo posto si classifica la coppia Daniele Izzo e Robert A. Nadir su Toyota Celica con 334 punti di penalità.
La terza piazza va alla coppia Pasquale Arciero e Giuseppe Bernardoni su Citroen Super D. con 415 punti di penalità.

Calava così il sipario di una competizione ben organizzata, affascinante che è riuscita a coinvolgere tutto il pubblico sportivo e no e a far fraternizzare entrambe le comunità sia addisabebina che asmarina con l'auspicio che le future competizione avrebbero coinvolto un maggior numero di partecipanti.
La storia la conoscete… e purtroppo gli eventi bellici non permisero di dare seguito.
Per la cronaca il primo rally d'Etiopia, fu corso il 30-31 Gennaio del 1965 e fu appannaggio della coppia N. Makkris e V. Preston su Mercedes 190.
Approfitto di questo spazio per un doveroso ricordo a due piloti che furono artefici di tante sfide sportive e che purtroppo il destino ha voluto portarceli via in un tragico incidente stradale a Sheshamanne subito dopo la conclusione del rally: Ott e Valentini.
"Avete contribuito al successo e alla storia dei rallies etiopici".

* * *
I partecipanti a questa edizione del Rally furono: Arciero P., Barattolo G.F., Battisti A., Bernardoni Q., Biesuz E., Cafagna L., Caparrotti F., Celona F., Conimis A., Deker R.C., Denis M.O., Falaschi E., Ferrari L., Fratini R., Fratta L., Gerevini A., Ghidoli L., Graffi G., Greger H., Guidi G., Haioti H., Izzo D., Kollen R., Magri A., Mamalingas Y., Massa D., Missailidis G., Missailidis P., Myriallis P., Nadir R.A., Nofromi A., Oliviero A., Oliviero L., Oliviero M., Orsini M., Ott R., Pangalos M., Pytharas H., Richiello S., Rizzo S., Sanges M., Sanges R., Simenen T., Valentini G., Valentini V., Varnero A.

             
             
                           
                           
                           

Caro Franco Caparrotti,
grazie dell'emozione che ci hai dato con la cronaca del 10mo Rally dell'Altopiano Etiopico!
Vi seguivamo dal Circolo Juventus dove andavamo ogni sera, dopo l'ufficio, per aggiornarci sulle posizioni, su chi era ancora in gara e su chi aveva dovuto mollare. La foto dei partecipanti è preziosa. Quanti volti conosciuti e momentaneamente dimenticati! Quanti, troppi, quelli che non ci sono piú.
Un anno ruggente, il 1973, e appassionati ed entusiasti i partecipanti al rally. Ricordo benissimo quando prendesti la strada di Assab: frizzi e lazzi si sprecarono al Circolo, "tana dei lupi", come dici giustamente, e noi, da poco ad Addis e quindi molto asmarini nel cuore, difendevamo a spada tratta la nostra "armata Brancaleone"... ma fu esaltante!
Ti racconto un annedoto, una notiziola di carattere marginale e poco nota relativa a quell'evento importante.
Il rally sospese le prove di una commedia che stavamo preparando al Circolo Juventus: "Il Signor Masure", con Cesare Alfieri, Mainardi e la sottoscritta, (che tentava l'interpretazione brillante e ironica di Jaqueline Giraux con, ahimé, pochissimo successo ), perché Gerevini, assistente di scena e suggeritore, partecipava appunto alla corsa. Non se ne fece poi piú nulla.
(Ho sempre nutrito il serio dubbio che la mia interpretazione fosse purtroppo imbranatissima e il rally salvò la situazione. Fine di una carriera artistica mai iniziata. Sigh!).
Al piacere di rileggerti, Franco.
Daniela Toti
(19/07/2003)

Infiniti ringraziamenti a Franco Caparrotti per il meraviglioso ricordo del X Rally d'Etiopia, hai fatto un immenso regalo a tutti gli Asmarini ed Addis Abebini, mi ha emozionato la dedica che hai fatto a Giangi e Romano.
Riccardo Weiss
(20/07/2003)

Agli appassionati e ai curiosi, segnaliamo che Guido Giacovazzi, per anni Componente del Consiglio Direttivo del Circolo Juventus di Addis Abeba nonché Presidente del Comitato Organizzativo del E.H.R. dal 1969 al 1972, nel suo libro "Tre generazioni nel Corno d'Africa - Saga di una famiglia pugliese del novecento", al capitolo 11 (pagg. 218 - 231) ricostruisce la genesi e traccia la storia della corsa, accompagnandola ad interessanti aneddoti legati alla propria esperienza di organizzatore. Per la cronaca, abbiamo appreso che quest'anno si è svolta la 20ma edizione del Rally (clicca qui per vedere una foto di gruppo alla partenza del Rally 2003, gentilmente inviata da Riccardo Weiss).
il C.
(25/07/2003)

A Franco Caparrotti, un grazie per aver ricordato una bellissima avventura.
Sono orgoglioso di aver partecipato al 10° Rally - un piccolo rammarico per non aver potuto continuare la gara, visto che sino alla decisione del ritiro stavamo viaggiando veramente bene - eravamo davanti ad alcuni concorrenti partiti prima di noi.
L'Incidente - da circa una decina di minuti avevo lasciato la guida a Kollen - in una curva trovammo davanti a noi un camion fermo , diverse giovenche e i pastori; per evitare l'impatto Kollen si spostò tutto sulla sinistra della strada rimanendo solo con due ruote sulla strada - le altre due erano nel vuoto - a circa 75 cm sotto il livello della strada una scarpata - la macchina non poteva far altro che cappottarsi - forse due o tre volte - rottura completa del parabrezza e delle luci da un lato della vettura - uscimmo alla bene meglio dalla macchina per raddrizzarla con l'aiuto del camionista - ripresi Io la guida - in qualche modo a risalimmo sulla strada e continuammo la corsa fino al secondo controllo - facemmo ancora circa una decina di chilometri -poi la penata decisione del ritiro. Non si poteva continuare la corsa senza parabrezza, pochissima luce e ruota sinistra che traballava, non era il caso di fare gli eroi.
Ecco la foto della Honda Civic nr. 20 alla partenza , perché quella dell'arrivo … Io sono quello alla guida.
Un grazie lo devo agli organizzatori Addissabebini per l'accoglienza che ci hanno fatto.
Un forte abbraccio a tutti gli amici Asmarini
Salvatore Richiello
(26/08/2003)

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa mail dal Sig. Nanni Dietrich:

Sono disponibili on-line le pagine del sito Motorsport Memorial [solo in Inglese, purtroppo. n.d.C.] dedicate alla memoria di Romano Ott e Giangi Valentini. All'interno del sito, dedicato a tutti quei piloti che nelle corse hanno sacrificato la vita, è stata costituita una sezione chiamata "Lest we forget", specificatamente per i corridori in attività, o già ritirati, o comunque personalità dell'ambito delle corse, che perirono in circostanze diverse dalla normale attività sportiva. Anche questa sezione del sito è in continua evoluzione, e cresce grazie alla fattiva collaborazione di appassionati da tutto il mondo.
A questo scopo, Vi prego di volerci comunicare qualora voleste, rispondendo al mio indirizzo o direttamente a
research@motorsportmemorial.org
qualsiasi aggiunta, modifica o correzione vogliate apportare alle due pagine dedicate a Ott e Valentini da noi approntate.
Inoltre, il Motorsport Memorial è aperto a qualsiasi collaborazione da parte vostra atta a costruire qualcosa di più importante che non la semplice registrazione di una morte: accenni biografici, fotografie (in formato digitale), resoconti della carriera sportiva, altro. Per fare un esempio pratico, Vi prego di dare un'occhiata a questa pagina dedicata ad un giovane corridore motociclista inglese, Gareth Cutts, tragicamente scomparso nel 2005. Pagina che, grazie alla fattiva collaborazione e all'amore di suo Padre e di un gruppo di suoi amici è diventata un esauriente epitaffio alla sua memoria.
Grazie dell'attenzione amici, un caro saluto a voi tutti.
Nanni Dietrich
(24/02/2007)

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