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Castel S. Pietro Terme, 15 e 16 Maggio 2004 (parte seconda)

22 Maggio 2004 (ore 18.36)
Caro Chichingiolo,
ho deciso di scriverti anch'io perché, pur non essendo Asmarina, ho partecipato con enorme piacere al pranzo della domenica con i miei genitori e, nonostante avessi già preso parte ad altre riunioni, come sempre, mi sono commossa nel percepire quell'atmosfera assolutamente unica che si crea durante i raduni e nel vedere grande l'emozione e la felicità del ritrovarvi …
Per l'ennesima volta mi sono domandata come il vostro cuore possa sopportare emozioni così intense, e l'unica risposta che mi sono data è che i vostri cuori sono sopravvissuti a scosse talmente forti che, quelle provate durante i raduni, non possono che giovarvi.
Tornata a casa, come in altre occasioni, ho pensato come sarebbe stata la mia vita se fossi nata ad Asmara e anche a come sarebbe stata la vostra, tutti insieme, nel vostro splendido Paese. Ho reso partecipi di questi miei pensieri mia mamma e mio papà, i quali hanno descritto in maniera davvero commovente le sensazioni e le emozioni di quest'ultimo raduno, ed è stato fantastico sentirli ricordare con amore gli amici, Asmara e la vostra giovinezza …
Non è per me facile esprimere ciò che in realtà penso e provo ogni qual volta si presentano tali occasioni, credo che il modo più semplice per farlo sia descrivervi come una "comunità" che ho sempre ritenuto "diversa" e da ammirare. Una comunità legata da grande e vera amicizia (davvero con la A maiuscola!!), forti valori, ma soprattutto da ricordi di una giovinezza lasciata trent'anni fa in un luogo lontano …
Mariaelena Geraci

SOLIDARIETA'

Cari amici e care amiche, l'euforia di ritrovarci riuniti per l'affetto e la gioia di "celebrare" la nostra amicizia ed il nostro legame con l'Eritrea, mi spinge ad introdurre brevemente un argomento che ho molto a cuore e che non possiamo ignorare.
Il 2004 è stato dedicato dalla World Social Agenda all'Africa ed ai suoi gravi problemi legati all'acqua, all'AIDS, alle carestie alimentari…Ho potuto verificare presso Civitas, la fiera del non profit, gli impegni umanitari intrapresi da varie associazioni senza scopo di lucro e questo mi ha riempito il cuore di speranza.
Credo che anche noi potremmo offrire solidarietà. Io suggerirei di sostenere i poveri orfanelli, ospiti degli orfanotrofi di Godaif e di Cheren, gestiti dalle suore, figlie di S. Anna. Per questi bimbi ogni gesto di solidarietà si traduce in speranza, istruzione, futuro, accoglienza! Ho contatti diretti con Suor Anna Maria Eletta, che risiede a Roma presso la casa Madre ed è sempre attivissima. Manda i saluti ed un forte abbraccio a tutti noi, perché siamo in molti ad aver ricevuto l'istruzione presso il Collegio S. Anna di Asmara.
Molti di voi, al raduno, hanno potuto apprezzare il banchetto di esposizione con i lavoretti confezionati dalle novizie e dalle ragazze eritree. Ringrazio pubblicamente coloro che acquistandoli hanno voluto partecipare ad un piccolo gesto di solidarietà.
Inoltre, avendo potuto disporre di un risparmio di spese sostenute, il totale della somma raggiunta, circa € 160,00 (s.e.& o.), sarà consegnata personalmente da Eloisa Mania a Suor Anna Maria Eletta.
Grazie Eloisa per aver appoggiato la mia iniziativa. Versando direttamente quanto sopra sul c.c. postale n. 88734009 - intestato all'Istituto Figlie di S. Anna - Via Merulana, 177 - 00185 ROMA (Italia) con causale Pro Missioni Eritrea, iniziamo con un piccolo gesto globale, quanto poi individualmente potremo ricordarci di fare di tanto in tanto. Chi fosse interessato potrà anche sostenere adozioni a distanza.
Queste le sedi degli orfanotrofi in Eritrea:
- SUORE FIGLIE DI S. ANNA - ISTITUTO EDUCATIVO "ROSA GATTORNO"
P.O. BOX 6815 - GODAIF ASMARA (ERITREA)
- SUORE FIGLIE DI S. ANNA - "CASA S. GIUSEPPE"
P.O. BOX 4 KEREN (ERITREA)
Chi vorrà scrivere o contattare Suor Anna Maria Eletta scriva a:
CASA MADRE IN ITALIA
ISTITUTO FIGLIE DI S. ANNA
VIA MERULANA, 177 - 00185 ROMA - l'indirizzo di posta elettronica è: virgajesse@inwind
Ricordo che lo Stato permette di detrarre in sede di denuncia dei redditi la somma devoluta ad Associazioni, cooperative, istituzioni onlus (senza scopo di lucro), recuperando il 19% su quanto risulta regolarmente versato dall'attestazione della ricevuta di rimessa effettuata.
Daremo un gesto di speranza ai piccoli indifesi, sentendoci anche nel presente ancora legati all'Eritrea.
Grazie di cuore per avermi dedicato un po' di attenzione.
Paola Cirigottis

A destra, l'omaggio presentato al Chichingiolo nel corso della serata di sabato 15 maggio 2004. Ideato dagli orafi Sgobbi, raffigura tre paguri ed è stato realizzato in argento su plexiglas.

Ricevuta il 27 maggio 2004 (ore 19.14)
23 maggio 2004
Caro Chichingiolo ......... ovvero carissimi amici asmarini,
ad una settimana dal raduno di Castel S. Pietro Terme, sono ancora frastornato dalle emozioni e sorprese provate in quei due giorni.
Il pensiero vaga in continuazione a ricordo di quei momenti passati tra asmarini, è stato come un tuffo negli anni '50 e '60 nel ritrovare vecchi compagni di scuola ed amici di gioventù. L'unico rammarico l'ho provato nel leggere la lista degli asmarini presenti al raduno e constatare la presenza di amici e compagni che probabilmente per il gran numero di partecipanti ed il tempo limitato NON ho incontrato, quali Cappellano Baldo compagno di scuola e Pina La Viola mia vicina di casa al Villaggio Paradiso! Sarà per la prossima volta.
Ringrazio tutti gli asmarini per le emozioni provate e desidero espriere la mia ammirazione per gli organizzatori dell'incontro che con il loro impegno hanno reso possibile l'avvenimento e soprattutto il sito "ilchichingiolo" che in qualche modo ci unisce.
Un abbraccio a tutti
Lorenzo Odino
r_odino@libero.it

Roberto
Bigi
Stefania Montanti
Marcello Acquisto
In gruppo
Antonella Martinetto
Giancarlo Sgobbi
Sandra
Cordaro

29 maggio 2004 (ore 21.39)
When Francesco invited me to come to the May reunion, I hesitated a lot. I knew that I would not recognize any of you guys, except for Francesco, who has become a good friend. I studied in the American school and had very few Italian friends.
Eventually, however, I decided to fly to the reunion from Israel and to travel in Italy for a short while. I must confess that I am very pleased with my decision to come to your reunion. Though I was an outsider, it was absolutely fantastic; you people are something else!!! The warmth, happiness, joy and love you share is beyond words, especially to an outsider who can see all this.
And your country, WOW, it's like walking in one huge museum; the art, architecture, historical relics; even the people are works of art, no kidding. I'm already planning my next visit - I've got to see a lot more of your beautiful, breath-taking Italia.
I hope we can stay in touch, despite the language barrier. I'd be delighted to receive your e-mails and to write back.
Anat (Koll) Dyana - Ramat Gan (Israele)
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TRADUZIONE: Quando Francesco mi invitò a partecipare al raduno di maggio, esitai a lungo. Sapevo che non avrei riconosciuto nessuno, escluso Francesco di cui ero diventata amica. Studiavo alla scuola Americana [di Asmara] e avevo pochissimi amici Italiani. Alla fine mi decisi e sono partita da Israele per partecipare al raduno e visitare l'Italia. Confesso che sono felicissima della mia decisione: sebbene fossi lì come una "outsider", è stata una cosa fantastica e voi tutti siete meravigliosi!!! Il calore, la felicità, la gioia e l'amore che vi accomuna è indescrivibile, specialmente per chi come me ha potuto osservare da "outsider".
E poi il vostro paese, WOW, è come camminare in un museo sterminato; le opere d'arte, l'architettura, i monumenti; perfino la gente sono opere d'arte, non sto scherzando. Sto già pensando di tornare, devo vedere ancora molto del vostro bellissimo paese.
Spero di rimanere in contatto con voi nonostante la lingua. Mi farebbe enorme piacere ricevere le vostre email e rispondere.
Anat (Koll) Dyana - Ramat Gan (Israele)

30 maggio 2004 (ore 8.43)
Ciao Daniela,
Grazie, grazie veramente di cuore per la tua lettera che dà una ragguagliata descrizione del primo raduno del Chichi tanto a me quanto a tutti quelli che, come me, non hanno potuto partecipare a questo evento storico per "cause di forza maggiore". Quest'ultima frase può suonare trita e ritrita perché viene spesso usata da chi vi si cela per giustificare pigrizia o cattiva volontà oppure semplice mancanza di entusiasmo o anche noncuranza. Non nel mio caso, però! Tu puoi ben immaginare, quindi, il mio profondo disappunto quando ho capito che non avrei potuto farcela con i tempi, visto che il mio rientro da Asmara a Toronto era legato ad inderogabili impegni di lavoro. Non ti nascondo che il rammarico iniziale provato ha assunto parecchie volte la tinta fosca della rabbia e dell'impotenza, ora però ho deciso di fare posto soltanto alla determinazione di poterci essere anch'io la prossima volta. Tra l'altro ad una certa età ..., vuoi per l'inevitabile indebolimento fisico, vuoi per la fragilità che ne consegue anche a livello emotivo, l'espressione "schiattare d'invidia" può non essere più soltanto un modo di dire... Dunque, visto che l'invidia è un sentimento affatto costruttivo e tutto sommato alieno alla mia natura, opto per progetti positivi che mi auguro realizzabili e che mi permetteranno in futuro di incontrarmi con te e con la folta famiglia del Chichingiolo.
Ora chiudo questa lunga premessa e... veniamo al sodo.
Quanti nomi conosciuti nella lunga lista dei partecipanti! Quanti volti si sono riaffacciati alla memoria, alcuni si sono anche materializzati con mia grande gioia nelle foto del raduno.
Bellissimo il regalo dei paguri all'eccelso, esimio, eclettico ed eroico Lord Kikki che, sono certa, l'avrà accettato con il suo tipico aplomb "sasso-anglone", lo stesso che, a suo tempo, gli ha fatto preferire la coccarda di chichingioli maturi di cui si fregia alla "giarrettiera" (Ordine della.... of course! what else?!) e che dopo forse, o senza forse, si sarà concesso nel suo intimo una buona e meritatissima dose di inchichingiolamento, senza però mai perdere, per fortuna!, quello che tu definisci giustamente "curato incastro tra misurata ironia, nostalgica melanconia e oculato dosaggio delle novità".
Meravigliosa la realizzazione della messa domenicale officiata da chi nel passato asmarino si è conosciuto e stimato, ricevendone in cambio supporto morale e solida amicizia.
Mi parli di emozioni? Se li provo io soltanto a leggerti, figurarsi cosa deve essere stato per te che eri lì presente, ora gustando a piene mani, ora centellinando quelle sensazioni e commozioni in tutta la loro multiforme intensità!
No, ti prego, non ti ci provare neanche a cercare la tecnica per evitare l'inevitabile groppo in gola! Qualcuno (non ricordo con precisione chi) ha affermato: "Nothing great was ever achieved without enthusiasm" [Niente di veramente grande si ottiene senza l'entusiasmo] ed io personalmente ho sempre completato questa massima appaiando all'entusiasmo anche le emozioni. Che sarebbe, infatti, la vita senza emozioni, senza commozioni? Un guscio vuoto, inutile. Ma se in quel guscio vive e ci sta bene il paguro, ben venga l'intima gioia anche se intrisa di inevitabile malinconia. In fondo fa tutto parte del processo del vivere e del crescere.
Grazie ancora, dunque, Daniela, per avermi voluto rendere partecipe al primo indimenticabile raduno del nostro piccolo, ma tanto grande Chichi. Chiudo lanciando un triplice Hip-Hip-Hurrà! a Renata per l'oneroso lavoro di coordinamento ed organizzazione portati a termine così egregiamente, ai Fratelli Sgobbi per il loro ben noto talento artistico e, last but not least, al nostro inestimabile ed insostituibile Capo-rale che ai paguri sparpagliati ed inesorabilmente isolati nell'immensa spiaggia della vita, ha fatto nuovamente trovare la strada di casa attraverso il sapore indimenticabile di un minuscolo frutto che sa di sole.
Elvira Romano


ME LO ASPETTAVO ...
Ho aspettato, ho voluto aspettare, non so cosa, per arrivare a mettere giù la mia cronaca - mia nel senso di ultrasessantenne - della nostra riunione del 15-16 maggio; ho voluto aspettare per raccontare anche della celebrazione di Padre Claro. Pensandoci bene, della riunione di Castel San Pietro di ultrasessantenni che ne abbiano scritto, non ho letto. Ed allora, cominciamo con la ... Chichingiolata.
Questo termine può sembrare detrattivo, irrisorio, ma solo per chi non c'è stato, solo se uno ha fatto la fesseria che ho fatto io, andarci solo la domenica, perché altrimenti capirebbe al volo che è invece quanto di più sublime e di più laudativo possa esserci. Una misura di chichingioli in cosa consiste? In un insieme di frutti unici nel genere, ma di dimensioni, gusto, colore, essenza assolutamente non identici, ma con una identica provenienza. Ecco che cosa è stata la riunione di Castel San Pietro, il ritrovarsi di tanti asmarini per testimoniare che loro nell'appartenenza ci credono, eccome.
Prendiamo, per esempio, quelli del gruppo alla cui mensa mi sono assiso: inneggiavano ad un "mitico '44" e devo ammettere che ne avevano tutte le ragioni. Oppure quell'altro di belle ragazze di anta anni, alle quali l'appartenenza era quella di essere state allieve di Roberta Franchini. Credimi Roberta, compagna d'infanzia, vicina di casa, coetanea o giù di li, mi ha fatto veramente impressione sentire nei tuoi confronti l'ammirazione e la "deferenza" che in tante occasioni ho sentito rivolgere ad un'altra prof di Asmara, di qualche lustro anteriore. Tutti sentivano di appartenere a quella etnia unica ed irripetibile, quella dei figli dell'altipiano, dai cieli di un blu incredibile alle stelle luminose e quasi tangibili, alle nuvole veloci e cangianti nella forma e nella sostanza. Altipiano dove una sola vetta - il Bizen, - sovrasta la moltitudine di ambe, e dove Amba Galliano sovrasta nella memoria di tutti.
Ma perché di quelli della classe "dai quaranta circa" non se ne sono visti molti? Perché praticamente non ci conosciamo più, perché, nella sostanza abbiamo vissuto esperienze totalmente diverse che non sapremmo cosa dirci o quasi? E' vero, non posso affermare che il contrario sarebbe vero, ma posso affermare che esserci è un fatto e dopo che ci siamo stati, possiamo sempre dire: io c'ero. E partire da qui.
Quando ho lasciato Asmara sul finire del 1960, a quasi 18 anni - (un adulto, dicevo di me stesso) - Raul Di Gioacchino era un bimbo e se non fosse stato per circostanze strane non avremmo avuto la gioia di parlare di persone il cui ricordo ci ha scaldato il cuore per più di mezz'ora. La circostanza strana è che qualcuno fra i tanti partecipanti ha fatto il mio nome e lui, vinta la timidezza (di bimbo ???) mi ha chiesto se ero il figlio di Piero Donati. Certo, a volte, si riesce a parlare solo evocando persone che hanno fatto parte della propria vita, del proprio intimo, una nonna, un papà, una mamma o, per me, Nonna Nora, che è fra le poche persone al di fuori della mia famiglia a cui mi sentivo, e mi sento, legato come a un parente di sangue. Ma alla prossima volta con Raul ci cercheremo, così come vorrò rivedere Raffone, di cui posso dire di sapere, realmente, dove abita per aver abitato nella stessa strada per 10 anni. Ho visto con i miei occhi quanto è diventato diverso, rispetto a quello che era, il mio compagno di scuola e di scorribande, un grande del ciclismo e della ginnastica della mia prima giovinezza. Le sorti (buone) della vita gli hanno dato molto, ma malgrado tutto, ne sono certo, quando ne avremo l'occasione riusciremo a essere quelli che eravamo, e continueremo ad ogni altra occasione. Basta volerlo.
Ed io spero che tramite questo appello rivolto ai miei coetanei si faccia in modo, in tanti, di riallacciare i legami di un tempo e sono certo che saremo ancora di più l'anno successivo; sono certo che nella vita di tutti i giorni ognuno ha le sue battaglie per mantenersi in quota, ognuno ha le sue fobie e le sue passioni, ma volendo, una volta ogni tanto, si riesce a dire: voglio esserci, voglio agire per costruirmi un ricordo, voglio poter dire, insieme agli altri, tanti altri: IO C'ERO.
E c'era la nostra inarrivabile Mietta, quella che sa tutto di tutti (lasciatele il tempo di fare la scansione della memoria, ed ad un volto sconosciuto assocerà dove abitava a Decamerè, vicino alla farmacia del Dott. ...., pertanto tu dovresti essere ...) la quale ha scoperto proprio al Villaggio della Salute che Padre Claro ....... .
Ma mi pare opportuno e soprattutto giusto, che tutti sappiano che se Padre Claro, il "nostro" Padre Claro, è venuto a quella riunione il merito è di tanti ma soprattutto di Aldo Negrin. Lui lo ha rintracciato ed ha informato tutti i chichingioli della sua residenza, di come contattarlo, per sollecitarlo (io l'ho fatto) a venire a stare con noi, ha fatto tanto che ha voluto assolutamente che si sentisse assolutamente libero di essere con noi. Chi è arrivato la domenica, come me, si è perso la Messa che Claro ha celebrato per i partecipanti, descritta in modo mirabile da Daniela. Stavo dicendo che proprio al raduno l'inarrivabile Mietta ha saputo che il 13 Giugno di quest'anno Padre Claro avrebbe festeggiato il Cinquantenario della sua prima Messa, celebrandone una, speciale, nella stessa parrocchia di allora.
E così Mietta, in stretta combutta con Erminia, degna sorella di Pr Claro, agendo di nascosto, ha fatto in modo che quando il Claro si è presentato sul sagrato, all'ingresso della chiesa parrocchiale di Cologno al Serio, gli mancasse il fiato. Probabilmente lui si aspettava che ci fossero tutti i suoi parenti, certo avrà avuto soddisfazione a vedersi contornato da tanti amici, ma come poteva immaginarsi di trovarsi al cospetto di quasi 30 dei suoi ragazzi asmarini? Oltretutto, ragazzi ancora birichini … Laura Donati, per esempio, gli ha fatto il "salta foss", chiedendogli di riconoscerla, lei e suo marito. "Ma come, Padre Claro, ci ha sposato lei!". Meno male che con l'altra coppia di "suoi" sposi se l'è cavata, pare, un po' meglio.
Ragazzi, avreste dovuto sentirlo, alla fine della Messa, dire la sua … su se stesso. Veramente Claro, fra il 1958 ed il 1960, in due anni di scuola, io, e con me decine di miei compagni, intuimmo le tue caratteristiche. Come era già evidente cosa volevi che si facesse e come volevi che si facesse. La testimonianza di tutti è stata che sei stato unico, ed io, noi, siamo felici di essere stati lì con te a certificarlo. Siamo felici di avere riavuto l'occasione di essere attorno a te ad assaporare ancora una volta il tuo carisma, la tua carica, la tua tenacia e soprattutto la tua FEDE, incrollabile, che ha orientato la tua vita e che è stata, grazie a te, la luce che ha illuminato la via di tanti di noi. Grazie Padre Claro per essere stato e continuare ad essere per tutti e per ognuno, LUCE ed ESEMPIO.
Ci ho messo troppo tempo, le emozioni si sono stemperate al logorio della vita moderna, quello che ho sentito dentro, subito aveva un lirismo diverso, era scaldato dall'emozione, era il risultato della distillazione dei sentimenti. Mi spiace, ma, credetemi, sarei ancora più dispiaciuto se mi fossi tenuto dentro anche queste parole.
Lo scopo principale è solo questo. Poter far sapere a chi per ragioni sue non c'era, come è stato emozionante stare insieme a Padre Claro a Cologno al Serio; come è stato emozionante stare insieme a lui e ad altri, come Guido Baldini o alla sorella di Carmelino Amara, a Castel San Pietro; come sarà emozionante rivedere Laura Donati oppure Fabbri, assieme a Raffone e con lui Mario Besio, Marina, Lizzi, al prossimo raduno.
E se volessimo fare una anteprima? Lancio una proposta: andiamo a fare visita a Padre Claro in quel di Sestri alla fine dell'estate 2004?
Lancio una provocazione:
E' con l'esserci che si pongono le premesse per rivisitare antichi ricordi.
Patrizio "PAT" Donati
(15.07.2004)


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