Castel
S. Pietro Terme, 15 e 16 Maggio 2004 (parte terza)
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27
Ottobre 2004 (ore 10.27)
Cara Anonima,
ho letto e riletto il tuo scritto, poi ho letto e riletto lo scritto di
Patrizio Donati alias PAT e mi permetto di entrare in punta di piedi
nelle vostre lettere, per far presente che sono io laggregato
(così sono stato battezzato da Italo Giamberardini),
in quanto ho vissuto solo 2 anni, i più belli della mia giovinezza,
nella nostra Asmara, sul nostro altipiano, con il nostro cielo e la nostra
aria
e la nostra Massaua con il suo unico meraviglioso mare.
Grazie allAnonima e a PAT che avete saputo scrivere i
sentimenti da me provati al nostro raduno e che io non so descrivere. Ne
approfitto per inviare al Chichingiolo alcune foto da me scattate
al raduno [del 2004 e 2003, n.d.C.]; chi fosse interessato, mi scriva e
provvederò.
Un Grazie di cuore a Renata Giamberardini e Francesco De Leonardis.
Ciao, Manfred Grundmann |
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5
novembre 2004 (ore 19,42), ovvero quando l'Anonima" capitolò.
Caro Manfred,
Un tuffo al cuore, una sorpresa inaspettata trovare uno scritto che mi riguardava
dopo tanti mesi trascorsi dall'ultimo raduno, il primo per me, e che ormai
sembrava archiviato fra le pieghe del cuore
Quel cara "Anonima" fra virgolette mi ha colpito e mi fa decidere
di uscire allo scoperto, forse conquistando la gioia del Capo chichingiolo,
a cui, senza piaggeria alcuna, riconosco una grande pazienza e un'abilità
unica nel tessere pazientemente le file di un'epoca ormai scomparsa o forse
semplicemente custodita gelosamente nel cuore di molti di noi. Grazie, caro
Manfrend per avermi scritto, perché il tuo scritto mi costringe,
solo per il fatto di doverti ringraziare per aver letto la mia pagina, così
felicemente scambiata con Pat, ad uscire pian piano da quello che amo chiamare
il mio naturale riserbo, che, forse anche a chi mi conosce un po' di più,
può suscitare meraviglia, perché forse celato dietro un naturale
sorriso
.
Perché ti ringrazio? Perché tu, in qualità di "imbucato",
scrivendo la tua bella pagina mi sproni a firmare il mio sentire e condividerlo
in maniera non anonima con tanti visi e tanti cuori sconosciuti, ma con
i quali condividiamo un grande amore: l'amore per la terra che ci ha dato
la vita
.
Una vita trascorsa, dico sempre, da privilegiati, perché ci ha insegnato
ad essere diversi, ad essere osservatori attenti e sensibili e quindi a
godere anche di un magnifico tramonto
Sai, più di una volta,
alzando gli occhi verso lo scenario unico dei mercati traianei a Roma, che
al tramonto si presentano al culmine della loro apoteosi e in tutta la loro
magnificenza delle tinte rossastre riflesse dal sole che sta per finire
il suo giro quotidiano dalle nostre parti, mi chiedo quante persone, in
questa splendida città, si fermano, anche solo per pochi secondi,
ad ammirare il tramonto
La risposta naturale ed immediata mi dice
pochi, e allora con un po' di malinconia penso a come sono sfortunati gli
altri ed invece alla grande fortuna che hanno coloro che sin da bambini
riescono ad aprire il cuore anche alle cose più piccole, come un
fiore di ibisco dai colori cangianti dal giallo all'arancio, perché
la magia della natura entri dentro di sè
ed è una magia
che ancora oggi, che bambina in parte non sono più, mi accompagna
e mi fa sentire ricca, di una ricchezza senza confini, perché così
credo si senta chi sa apprezzare le cose belle e le cose piccole ...
Ecco caro Manfrend, la nostra cara Asmara, magia racchiusa in una città
incantevole con le sue architetture art decò, i suoi palissandri,
i suoi profumi, l'aria rarefatta degli altipiani e i nostri affetti, è
dentro di noi perché ci ha reso speciali, come speciale è
il nostro modo di incontrarci, di scriverci anche se non ci siamo mai visti,
di sapere apprezzare i sentimenti, di essere gentili, di far rinascere le
nostre emozioni dopo tanti, tantissimi anni ...
Mi ha colpito, ripeto, rivedere come gli amici ormai quasi sessantenni si
siano ritrovati dopo un lungo silenzio, quasi per incanto. Sono più
loro, che non quelli della mia generazione che possiamo definirci i più
piccoli di questa storia, perché poi il tutto è stato spazzato
via da eventi più grandi di noi, quelli che hanno dato voce a questo
chichingiolo. E mi chiedo il perché.
Forse, a quasi sessant'anni, la saggezza maturata negli anni e la corsa
affannosa della vita hanno lasciato un po' di spazio ai bei sentimenti ...
ritornando ancora una volta a casa, almeno idealmente! Ed è lì
che la mia mente ritorna nei momenti in cui si ha bisogno di forza, forse
perché lì si cerca, nell'immaginario personale, la protezione
di quando si era bambini ...
Grazie Manfrend,
grazie Chichingiolo, iekagnellei Asmerà!
Alessandra
Raffone
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Bassano
del Grappa, 24 ottobre 2004
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7
Novembre 2004 (ore 12,29)
Voglio raccontare di un'esperienza davvero speciale, di un incontro struggente.
Domenica 24 ottobre 2004, andiamo, le mie sorelle ed io assieme alle nostre
rispettive famiglie, alla zighinata organizzata a Bassano del Grappa dove
ci troviamo nuovamente con alcuni ragazzi asmarini già incontrati
un altro paio di volte dopo il grande raduno di maggio a Castel S. Pietro.
La maggior parte dei presenti risiede ormai in Veneto, qualcuno viene da
Brescia e qualcun altro da Bologna. Si rinnova la gioia di ritrovarsi e
riscoprirsi che, come ho potuto notare, sempre caratterizza questi incontri
ed il piacere di stare assieme e di raccontarsi l'un l'altro non solo di
quello che ci accomunava in passato, dei nostri ricordi di Asmara, ma anche
delle nostre attuali vite "italiane" e di quello che facciamo
oggi, è davvero grande. Ma questa volta, a rendere la giornata ancora
più speciale, accade qualcosa di incredibile.
Paola Cirigottis, presente all'evento e grande coordinatrice di incontri
tra persone, mi preannuncia che ci sarà una sorpresa speciale per
noi sorelle Papilloud e di preparaci ad una grande emozione.
Siamo tutti riuniti davanti al ristorante prescelto per un iniziale giro
di saluti ed abbracci, quando, nel contarci, ci accorgiamo che mancano ancora
alcune persone che, infine, arrivano proprio per ultime.
Si tratta di 5 persone che, apparentemente, nessuno riconosce. Una bella
coppia di coniugi appartenenti alla generazione dei nostri genitori (tra
i 78 e gli 80 anni), un terzo signore alto e simpatico, più giovane
di una ventina d'anni circa e due ragazzi per età più vicini
a noi o di poco più giovani. Noi quattro sorelle siamo tutte in fila
ed in prima linea quando Paola Cirigottis ci presenta Paolo Tamiazzo, uno
dei due ragazzi più giovani, che lei conosce bene in quanto assessore
nello stesso comune dove lavorano assieme ad Abano Terme. E dietro a lui
si fanno avanti anche gli altri membri del gruppo. Oltre a Paolo, c'è
appunto suo fratello Marco, entrambi nati e vissuti qui in Italia, ma figli
di una asmarina autentica, Tilly Bianchi, non più tra noi ormai da
anni e grandissima amica di gioventù della nostra mamma. E gli altri
signori sono i due fratelli di Tilly, Nereo e Dario Bianchi e la moglie
di Nereo, Annamaria Di Croce, TUTTI asmarini, e tutti appartenenti allo
stesso gruppo di amici, tra di loro carissimi, che frequentava la nostra
mamma da ragazza. Tutti personaggi, assieme a tanti altri poi rievocati
nel corso della giornata con Nereo ed Annamaria, che noi non avevamo mai
conosciuto personalmente ma di cui la mamma ci aveva sempre raccontato,
rafforzando i suoi racconti mostrandoci le varie foto, sempre conservate,
che li ritraggono in gruppo quando erano tutti giovani e felici ad Asmara
o Massaua da ragazzi o addirittura bambini. Personaggi che erano entrati
nel nostro immaginario di bambine prima e ragazzine poi come facenti parte
di quel meraviglioso gruppo di amici al quale nostra mamma era sempre rimasta
profondamente affezionata anche se la maggior parte di loro era rimpatriata
ben prima che noi sorelle nascessimo. Personaggi che erano, in qualche modo,
entrati nella dimensione del mito, appartenenti ad un passato che non era
mai stato nostro eppure comunque così vicino a noi, per il tramite
costituito da nostra mamma e dai racconti che lei ce ne faceva tanto da
renderceli non solo conosciuti ed apprezzati ma addirittura completamente
familiari. Come se avessero fatto parte in qualche modo, anche loro, della
nostra "famiglia di origine" e, proprio come la nostra vera famiglia
d'origine, cioè i nostri genitori, ormai entrambi morti da decenni,
ed i nonni materni e paterni, appartenenti ad un'epoca ed un luogo che ormai
non ci sono più. Al tempo ed al luogo della memoria.
Ci dissero poi, i signori Bianchi, che quando, tramite il nipote Paolo Tamiazzo
(sempre grazie allo zampino di Paola Cirigottis!) avevano saputo che noi
sorelle saremmo state presenti all'incontro di Bassano, si erano detti che
dovevano assolutamente venire anche loro per "conoscere le figlie di
Sissi" (la nostra mamma).
Per me, ma credo sia stata la stessa cosa anche per le sorelle, questa unica
e felicissima coincidenza è stata come aprire lo scrigno della memoria
e vedere come una parte del contenuto, così vitale e mio bagaglio
fondamentale anche se assolutamente intimo che sempre mi accompagna, ne
sia uscita concretizzandosi in persone vere, in carne ed ossa, piene di
affetto sincero per noi, per nostra mamma e per tutte le persone della nostra
famiglia che avevano conosciuto.
Come se si fosse compiuto un miracolo: avere il grande privilegio di incrociare
sul mio cammino e conoscere persone che emergevano da un passato talmente
remoto che credevo davvero perso PER SEMPRE, che avevano conosciuto ed amato
mamma e, negli anni, avevano seguito la sua storia, ma che, proprio perché
mamma non c'è più, erano, per noi, perse per sempre a loro
volta. Come avremmo MAI potuto conoscerle? Eppure è successo e, per
loro tramite, sono tornati un po' anche mamma e papà. Un regalo davvero
grande per il quale sono profondamente riconoscente a tutte le circostanze
che lo hanno reso possibile, ad iniziare dal Chichingiolo e dalle care,
carissime persone che lo "animano", come Paola Cirigottis che
ha partecipato in prima persona e con grande affetto all'evento, creando
lei stessa questa meravigliosa occasione d'incontro.
Martine
Papilloud
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Torre
Pedrera (Rimini), 7 e 8 Maggio 2005 (parte prima)
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EPISODIO
3 - Lagos (Nigeria), Lamezia Terme (Catanzaro) e Londra (UK) potrebbero
essere i vertici entro cui idealmente racchiudere questo raduno 2005, con
uno sconfinamento verso Perth (Australia) se proprio vogliamo stare larghi.
Due belle giornate di sole primaverile, a tratti disturbate da un venticello
birichino e tagliente, una spiaggia e un mare invitanti, una calda atmosfera
di asmarinità hanno caratterizzato il nostro incontro. Appositamente
per il raduno, Enrico Calvino è arrivato dalla Nigeria, Tina Saraceno
da Lamezia Terme [errata corrige: non è Tina bensì
Antonella che abita a Lamezia. Vedi messaggio successivo. n.d.C.],
Yona Kanzen da Londra ed Emilio Belloni dall'Oceania, tanto per elencare
quelli che crediamo siano i punti più lontani. Poi le solite, piccole
e grandi emozioni nel rivedersi, stare insieme, ricordare e sorridere stuzzicando
il malcapitato di turno, scoprire sul lungomare i chichingioli "tarocchi",
gustare quelli veri, profumati e freschi, che sono giunti alla vigilia,
grazioso omaggio di Patrizia Reffo, godere della compagnia di vecchi compagne
e compagni di scuola e/o scorribande. Ottimi la cena e il pranzo, come ottima
l'accoglienza dell'Hotel Avila In che ci ha ospitato, un po' di musica dopo
cena con Massimiliano "Max" Bergossi, un angolo dedicato ai progetti
di Mani Tese in Eritrea, una dimenticanza che è costata cara e poteva
finire peggio per una cara amica e ...
Ci siamo congedati alle 17 di domenica 8 Maggio 2005 con la corsa dell'ultimo
taxi verso la stazione di Rimini. E un arrivederci al prossimo raduno.
il C.
(9/05/2005) |
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(Ci
scusiamo fin d'ora se abbiamo commesso errori e omissioni nell'elencare
i partecipanti. La colpa è solo nostra.)
C'ERANO: Adeodati
Giuseppa, Alfieri Anton Luigi, Alpi Mietta, Ausilio Vera, Bacchin Claudio,
Balsamo Alfonso, Balsamo Viviana, Belloni Gian Emilio, Bernardoni Marina,
Bernardoni Roberto, Bolis Naima, Bon Pina La Viola, Boscarino Virna, Caltanella
Tiziana, Calvino Enrico, Capranica Rosalba, Casabona Renata, Cianci Enza,
Cianci Tony, Cipolini Chiara, Cirigottis Paola, Colaizzo Angelo, Colaizzo
Raffaella, Corsini Silvana, Cosentino Michele, Crapanzano Giovanni, De
Leonardis Francesco, De Martini Paola, Di Gioacchino Raul, Dinardo Fabio,
Donati Patrizio e Giovanna, Ertola Bruna, Ertola Sonia, Falcade Alberto,
Geraci Antonio, Ghevrejesus Vittoria, Ghirini Maria Elisabetta, Giamberardini
Renata, Giudice Riccardo, Giurdanella Valeria, Giusto Maurizio, Giusto
Paolo, Grundmann Manfred, Guerra Eleonora, Kanzen Yona, La Viola Gianna,
La Viola Maria Teresa, Lambertucci Lucio, Latilla Guja, Lovati Giuseppina,
Luppieri Paolo, Maccagni Luisa, Maffei Dino, Magherini Daniele, Mania
Eloisa, Mariella Annalisa, Mariella Gerardo, Martinetto Antonella, Melloni
Marina, Menegetto Silvana, Mondadori Vanda, Montanti Stefania, Negrin
Aldo, Odino Annabella, Odino Giorgio, Odino Lorenzo, Odino Luigi e Simona,
Odino Marco, Orlandi Gabriella, Passanisi Tilde, Pelizzari Vanni, Petruccelli
Vera, Petta Nanna, Riccetti Elisa, Ricci Sergio, Rizzo Silvana, Rocchi
Renato, Rossi Marilia, Russo Mirella, Saraceno Antonella, Saraceno Tina,
Sciolini Cinzia, Secchi Franco, Secchi Sonia, Serapioni Sandro e Varalda
Marisa, Tanzi Vincenzo, Tarantino Ivana, Toti Daniela, Tripaldella Alessandro,
Tripaldelli Peo, Ukmar Giampaolo, Ukmar Rosanna.
HANNO INVIATO I LORO SALUTI: Mohamed Abdu Ahmed, Alessandra Raffone, Claudia
Michelotti, Giuliano Corsini, Angelo Cirigottis, Anat Dyana, Patrizia
Reffo, Roberto Serapioni.
(9/05/2005)
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Inanzitutto
ti devo ringraziare e complimentare per la riuscita del Raduno di Torre
Pedrera, il pranzo è stato ottimo, almeno al nostro tavolo. Se ci
saranno lamentele saranno da parte dei soliti "mai contenti" ...
Complimenti ancora!
Ninni Tanzi ed Eleonora Guerra
(09/05/2005) |
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Il
raduno per noi è stato di nuovo magico, non ci sono parole per spiegare
quanto ogni raduno sia così simile ma completamente diverso dagli
altri ... Quello di ieri mi ha lasciato - in più - l'amaro in bocca
per non aver potuto partecipare anche alla cena, ma mi rifarò alla
prossima occasione. Per il resto, tutto come da copione, con le persone
già viste ai precedenti raduni che diventano sempre più care
ed indispensabili e le "new entry" che ti fanno riscoprire il
gusto della vita e dell'amicizia.
Sorprendente e bellissimo, non saprei in quale altro modo definire questo
raduno.
Renata Casabona
(09/05/2005) |
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A
margine del Raduno qualcuno ha fatto anche un piccolo pic-nic ... |
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Carissimi
Kikingiolini,
A nome di tutte le donne Eritree impegnate nei progetti di MANITESE, un
Grazie di cuore per la sensibilità dimostrata in occasione del recente
raduno a Rimini. Grazie anche al Chichingiolo che ci ha ospitati.
Il gruppo Manitese di Rimini
(10/05/2005) |
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Che
dire e raccomandare a tutti? Siamo noi i "Protagonisti" di una
magnifica avventura! Quella di ritrovarci, il passa parola col tam tam per
chi non si collega ad internet, saper coinvolgere i pigroni, vivere queste
emozioni alla grande, augurarci che "Il sole Splenda sempre con noi
e che l'allegria e il pensiero positivo ci riservino altri giorni festosi!
Un bacione a tutti, complimenti per la scelta, alla prossima ...
Paola Cirigottis
(11/05/2005) |
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LA
BORSA
E' di tela
rossa, due tascone esterne da un lato ed una mega tasca dall'altro.
Comoda Samsonite, la lavo in lavatrice, sempre soprappeso, c'è
dentro di tutto, dall'ombrello al ventaglio, dal burro cacao all'after-bite,
dal moment alle mastiche, dal vedochiaro per le lenti alla salviettina
courtesy dell'ultimo viaggio in aereo, che ormai è svaporata...
più o meno come me.
Bello
il sabato pomeriggio, grande l'aspettativa per la serata, incontrare gli
amici di sempre.
In macchina si chiacchiera:
"Guarda, ci sono già i papaveri, infuocano i campi
"
"Hai sentito qualcuno?"
"No, pochissime persone, perché il 7 maggio è arrivato
cosí in fretta che non me ne sono resa conto
"
"Prendiamo un caffè?"
"Volentieri, grazie, prendo la b
. LA BORSA!!! NON C'E'!!!"
Già, l'ho dimenticata a casa la mia praticissima borsa, con borsellino
& euro, documenti & bancomat, nel mio via-di-corsa verso Torre
Pedrera.
E mentre i "Nostri" s'incontrano per l'aperitivo, noi approfondiamo
la conoscenza dell'A13 con andata/ritorno/andata, nell'anticipazione di
poterci finalmente immettere nell'A14, con il trofeo-borsa-rossa-faticosamente-et-eroicamente-recuperata.
E quando i "Nostri", in grande spolvero, fanno il loro ingresso
nella sala da pranzo per la cena, noi afferriamo al volo una mini baghette
all'autogrill di Occhiobello.
I "Nostri" sono probabilmente al dessert, quando noi, varcato
il Rubicone, cerchiamo l'uscita di Rimini Nord per poter finalmente dire:
"Alea-raduni iacta est!".
A mezzanotte arriviamo vittoriosamente all'Avila, inciampando nelle occhiaie,
capelli sparati, camicia stazzonata ma
sorriso felice che si rispecchia
nei sorrisi di chi ci da´ il benvenuto al raduno. La musica è
già "fantasia" e vedo Enrico arrivato dalla Nigeria,
caro compagno di scuola con il quale ho preparato la maturità:
quanti anni fa? E Lucio, al cui simpaticissimo volto gli anni hanno solo
aggiunto un paio di dispettosi baffetti
E via via, nuovi incontri,
abbracci e ri-abbracci
Franco (
grazie per aver reso tutto
ciò possibile!!!), Claudio, Mietta, Paola, Ivana, Renata, Luisa,
Eloisa, Aldo, Stefania, Peo, Manfred, Silvana, Vera
e tanti tanti
altri volti amici.
L'indomani mattina la sala colazione è affollata e mi perdo beata
nel brusio di quel simpatico chiacchiericcio al profumo di caffè.
Un gruppetto sta andando a Messa: mi accodo e, incredibilmente, tutte
le stradine attorno all'Hotel ci sono familiarissime: Via Dire Daua, Via
Dogali, Via Gondar
dillo, carissimo Kikki, che questa zona l'hai
scelta ad hoc!
Ed è già ora di pranzo, dopo un aperitivo con Nino e Marisa
arrivati in mattinata.
In genere ai raduni, troppo impegnata a godermi la compagnia, difficilmente
bado a ciò che viene servito.
Ma oggi va un meritato plauso alla scelta del menù. Questo pranzo
a base di pesce è davvero raffinato e gradito.
E siamo ai saluti: "Alla prossima!" confidando nella presenza
di tutti gli assenti a questa riunione, che ci sono mancati: Mario, Sabah,
Danila, Italo, Renato, Sonia, Gilo, Carlo, Angelo, Sofia, Luciano, Silvana,
Chicco, Tata, Mario, Romolo, Rosanna, Carlo, Margherita, Guido, Amiji,
Rami, Dahlia
e anche se non vi nomino e non eravate lì,
ci siete davvero mancati lo stesso!!!
Daniela Toti
(12/05/2005)
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DEDICATO
A ...
C'è
da dedicare, da dedicare un pensiero ed un sorriso, ed io dedico.
Lo dedico a chi è capace di tornare indietro di trent'anni in 30
secondi facendo dispetto alle vite che hanno preso strade diverse;
Lo dedico a chi sa ridere delle stronzate di tutti ed il riso, contagioso,
purifica tutti per tutto il tempo rendendo la festa ancora più
festa;
Lo dedico al Superman ballerino, l'unico al mondo capace di togliersi
il tutù ed infilarsi il costume in 3 secondi netti;
Lo dedico a chi, morsa dal sonno, ha disertato gli ultimi barlumi di festa,
quelli che vedono tutti distrutti, ma fermi nella volontà di fermare
il tempo a quei momenti meravigliosi;
Lo dedico a chi non conoscevo, ma che in realtà conoscevo da anni;
Lo dedico a chi, senza alcuna cattiveria e malgrado gli scambi di numeri
telefonici, indirizzi, piccioni viaggiatori e quant'altro, non si terrà
in contatto per un anno intero, ma che l'anno prossimo si comporterà
come se non fosse passato neanche un giorno;
Lo dedico alle mani strette da altre mani;
Lo dedico agli sguardi d'intesa ancora validi malgrado le intese provengano
da tempi lontani;
Lo dedico alle promesse che non verranno mantenute ... ma nessuno se la
prenderà per questo perché saremo tutti colpevoli;
E infine, lo dedico all'anno prossimo, perché è vero che
sarà molto difficile ripetersi, ma noi (chissà com'è)
ci riusciamo sempre benissimo.
In queste mie parole, so che ognuno di noi, a modo suo e per come ha vissuto
il suo "personalissimo" raduno, si potrà riconoscere
ed è ben per questo che le ho scritte.
Che dite ... ho fatto abbastanza?
M.
(12/05/2005)
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